” […] sorprendersi a frugare parole
nelle tasche dei sognatori
quali stelle pungenti, e blande
le piccole cose incolte, i felici avanzi bastanti
alle figure del poeta, belle
come una guarigione
insperata
o un ritorno, atteso
e poi ristare
a piacersi la vita, gli strascichi taciuti
nel momento in cui collima l’essere
silenzioso di suoni e il battito
maestoso delle ali”
(Cataldo A.Amoruso)
http://krimisa.blogspot.it/2012/04/detta-male.html
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per questa giornata di Pasqua, festa che invita alla rinascita anche i non cattolici, incoraggiati dal risveglio della Natura e dei sensi, ho scelto le parole di un poeta che – non ne faccio mistero – ammiro molto sia dal punto di vista della scrittura, che della sua straordinaria capacità di rendere in versi e condividere quello che spesso è un peso, ovvero il Vivere quotidiano, con le sue angosce e le sue paure, ma anche – come in questo caso – con la sua gioia; quest’ultima sempre accompagnata da un sospiro di pudore e di meraviglia, come se da un momento all’altro potesse fuggire via.
L’insieme dei versi è pervaso da un senso di sorpresa e si ascolta, sussurrata, una voce che incoraggia alla meraviglia e alla gioia; quest’ultima, espressa nell’essere Poeta, è paragonata mirabilmente ad un ritorno, magari quello della persona amata o semplicemente di se stessi, e ad una guarigione – forse quella dal non scrivere, o quella dal male di esserci in questa vita, o forse ancora da quella fisica per un motivo qualunque – “insperata”, nella quale non si credeva più e per questo ancora più grande…ecco, così, senza null’altro aggiungere, credo che al meglio (e involontariamente) il Poeta abbia cantato l’essenza vera di questa giornata. Giornata che, non dobbiamo dimenticare, rende consapevoli che prima di approdare alla resurrezione occorre attraversare l’ingrato giogo della morte.
Così, “nelle tasche dei sognatori”, la Poesia, che svela l’Essere e fa spiegare le grandi ali, e le sue parole sono lì a pungere e a destare, per regalare ancora, dono inatteso, la ri-nascita e la ritrovata felicità.
(Angela Greco)
grazie Cataldo, i tuoi versi sono il mio dono per questa Pasqua!
a te, auguri dal cuore.
Sorpreso, molto…me l’ero dimenticata, e certo non me l’aspettavo. E poi, che dirti? Credo proprio che tu mi capisca meglio di quanto io sia in grado di fare…forse devo superare il mio conflitto di…disinteresse.
Auguri
e grazie.
ed io? che dire a te? grazie? molto, molto di più…
ònere ed onòre (ma per ridere anche honorè che è più dolce ;-))mi fermo solo a leggere quello che scrivi. soprattutto, mi fermo per ‘sentire’ quello che dici…
sei adorabile! ti abbraccio