ascolta…
i cardellini sul filo
non pigolano
a malapena si muovono
stavano stretti, un tempo, e si tenevano…
ora cadono da soli
senza che nessuno li spinga
o forse sono queste mani estranee
a portarseli a spalle per la via
ascolta i cardellini, questo rumore nei pluviali
e il filo che si muove ancora e appena
o è solo il vento che soffia di tra gli ulivi, chissà…
un’ombra che inciampando andava via.
*
i cardìdd [dialetto cirotano (di Cirò Marina, KT)]
.
‘ntrègula…
a fileràta dì cardìdd
un ciàncin
sì e no si motichìjn
stàvin ‘ncutt, na vota, e si tenìjn…
mo’ si tùmmin sul
ccù nessùn ca l’ammùtta
o pènzca sù si man ‘e stran
ca si mpèsin mmenz a vìa
‘ntregula i cardìdd, u rumùr di guttàl,
e u fil c’ancòra si toculìa
o è sul u vent ca jùscia de ‘nta l’olìv, o chisà…
n’umbrìa c’ attroppicànn sinn jìa..
*
“[…] Li ho visti (mio padre e i suoi fratelli) come cardellini tremolanti, infreddoliti, rassegnati, consci. E memori di un altro tempo in cui stringersi, sentirsi vicini, e affrontare il mondo, le avversità, la terra dura della loro provenienza bracciantile.
Ora che giunge la loro ora, cadono da soli, non occorre che qualcuno li spinga. Di strano ci sono quelle mani sconosciute che li sollevano per portarli via per sempre, passando per quella strada che era per loro il mezzo per raggiungere quanto avessero di più caro: la casa.
Quelle parole mi dicono di farmi attento alle voci dei cardellini, al rumore della pioggia che si agita nei pluviali, a quel filo che ancora si muove, perché la dipartita è recente, e quello staccarsi si ripercuote nel metallo che dondola come un dente, e non smette, ché ci sono altri cardellini, ma forse si tratta solo del vento che si agita tra le fronde, che non vuole lasciare quegli ulivi, chissà…, forse zio Luigi è già un’ombra che si attarda disperatamente, che inciampa per non andare via…” (CataldoAntonio Amoruso)
.
(ringraziando di cuore l’Autore, segnalo al seguente link l’interessante insieme delle note sulla lingua e sul significato di questo affettuoso ricordo: http://krimisa.blogspot.it/2013/01/i-cardidd-i-cardellini.html)
Grazie..con immenso affetto..
Grazie a te.
Cataldo.
finalmente ritorna la vera poesia
grazie
grazie di cuore per la visita! ti dò il benvenuto, caro lettore, felice che ti piacciano i versi di un Autore stimato e apprezzato qui sul Sasso; ti invito, però, nelle tue prossime visite, a scrivere un nome identificativo – anche per rispetto dell’Autore stesso che, se vorrà, ti risponderà – perché qui ci si presenta come Persone, in primis.
Il tuo commento graditissimo rimane visibile in deroga alla peculiarità di questo blog di accettare solo commenti contraddistinti con un nome di persona, perché dal tuo indirizzo mail (che non posso rendere pubblico per privacy e per rispetto) ho preso visione del tuo bel nome.
grazie per l’attenzione, a presto
Angela Greco, editor
Ringrazio di tanta stima, anche se sinceramente ritengo vada oltre i miei meriti. Lo prenderò come un incoraggiamento, facciamo così.
assolutamente si!
p.s. ma che bello incontrarti | q u i | !!! sereno week-end 😀
sono felice di essere entrato in questo sito e di leggere le poesie di Cataldo
che mi fanno ritornare ai luoghi della mia infanzia anche se non sono calabrese,ma i ricordi sono gli stessi,
grazie e auguri per il tuo onomastico.
Carlo, noi del Sasso siamo felicissimi della tua partecipazione!
grazie per l’attenzione e ti invito anche agli altri versi di Cataldo, postati alla data del 9 maggio proprio in occasione del suo onomastico!
un caro saluto 😛
grazie Carlo (e Angela)
non so cosa dire, non sono abituato agli auguri né agli elogi, trovo che facciano piacere, quantomeno mi sorprendono… grazie, anche se non è molto originale dire semplicemente ‘grazie’.
a me basta che tu ci sia.
anche in silenzio ehehehe
condivido