
SENZA PACE
VAJONT
1963 – 2013
Arcane ombre
strascicano lenti passi
all’alba di luce mancata,
in ogni ottobre di ricordo.
Affondate in un’esistenza
senza palpiti,
essenze vagano alla ricerca di vite strappate,
scostando coltri di nebbia
tessute con fili di rancore e di oblio.
In rovine di case
dall’acqua e dal tempo violate,
fugaci ombre siedono
accanto a solitudini
lamentando recisi affetti.
Cerca lo stupore
dell’estremo attimo il suo perché,
pretende lungo, atroce dolore
dovuto riscatto.
Alita d’intorno
umido profumo di sottobosco;
aleggiava ovunque dolciastro
odore di morte.
Su tutto l’ombra sinistra di una montagna,
non più di cedevoli sassi,
ma di pittate foglie:
quante mendaci parole!
E LA NATURA OFFESA,
CIECA D’IRA,
NON RICONOBBE NEPPURE
I FIGLI SUOI.
*
E’ TEMPO DI …
Cielo, avvolgimi con un lembo
del tuo stellato manto.
Notte, siedimi accanto;
silenzio accenditi ora;
sss… non mi distrarre…
E’ tempo di pensare.
Arranca il carretto
con i giorni passati,
drammi, speranze,
miserie e riscatti;
delicato nido di piume
il cuore di futuro vestito;
vecchio di vita il mio volto.
E’ tempo di raccolto.
Ogni dolore il tempo ha disperso,
di ogni gioia rimane voce senza eco,
Gelida mi abbraccio stringendo
il niente già tutto scordato.
Ed è tempo
di un inverno mai passato.
Un petalo di tenerezza si scioglie
in una lacrima,
vita per fiore mai sbocciato.
Nell’anima mia graffi di piccola mano
sono ora lievi carezze.
E’ un dolce dono.
Tempo di perdono.
*
[Mirt De Riz, 2013]

l’artista si può “incontrare” sul suo sito www.pinofaraone.it
La poesia di Mirta De Riz incontra l’arte di Giuseppe Faraone, pittore milanese dal tocco impressionista e dal colore suggestivo nella sua luce e nei tratti che rimandano ai contorni del sogno, allo sfumato di quel che abbiamo dentro e riemerge quasi senza essere chiamato, perché è già parte di noi. Così, ho scelto di accostare queste opere alla voce friulana di chi da anni ha dentro un ricordo indelebile, fatto suo nell’esperienza del vissuto del ricordo, appunto, delicatamente eppure con nitore espresso e raccontato alle generazioni successive, così come deve saper fare la poesia.
Due voci differenti a cogliere la poesia ovvero il reale del momento.
grazie per aver accettato la mia proposta di essere qui, con noi.
A.G.
Bellissimi versi, toni immaginifici e distensivi, dolore profondo ma non gridato! E i dipinti di Giuseppe scolpiscono la luce!!
Vajont la conoscevo già, Mirta carissima ed ogni volta l’emozione mi attanaglia il cuore…La seconda invece la gusto per la prima volta e, come spesso mi accade, ci tornerò sopra per lasciarmi prendere da tutta la sua atmosfera. Bellissimo l’accostamento con i quadri che materializzano per incanto il senso della tua poesia. Complimenti all’autore e per te una stima che cresce, man mano che la poesia disvela l’essenza tua più pura. Con affetto, Emy
Hai reso l immagine di un dramma difficile da descrivere….se non hai per penna…un gran cuore.
Ringrazio Angela che mi fa onore di pubblicare i miei versi in questo importante spazio artistico.
Le sue parole di commento sono sempre generose e consegnate con il cuore.
Giuseppe Faraone poi , impreziosisce questa pagina con due belle Opere.
Ringrazio chi ha voluto lasciare un commento, in particolare Emy.
Grazie ancora.
Grazie Mirta per l’emozione profondamente dolorosa che la poesia rende immortale per non dimenticare il martirio della popolazione di questa tragedia, un abbraccio e un saluto ad Angela.
Cettina
Complimenti agli Autori, tratto impressionista si, ma vagamente acquerellato che lo rende particolarmente unico e perfetto accompagnato a questi versi capaci di dire stemperando dolore e vita che di affanno in affanno, va.
bravissimi. perfetta collaborazione.
Bellissimi i versi. Mi hanno emozionato e reso ancora vivo il ricordo della tragedia del VaJont. Ero un bimbo ma sentii un brivido identico a quello di adesso. Valido l’accostamento delle opere di Faraone, anche se non è il genere pittorico che prediligo. Grazie Mirta e Angela.
La poesia di Mirta, “Senza pace”, sferza l’anima con gelidi ricordi lunghi cinquant’anni dove non si è mai parlato di perdono, mentre nella poesia “E’ tempo di…” il perdono arriva come un dono. La pace nei colori dei due quadri di Giuseppe Faraone suggellano questo meraviglioso connubio. Un abbraccio, con molto affetto per l’amica Mirta… Mara
grazie a ciascuno di voi per aver apprezzato il lavoro qui presentato in un unicum d’arte e poesia.