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La città vuota di filosofi, chitarristi, poeti;
forse da lontano mandano qualche segno, qualche favilla
la sera tardi, di tra i riflessi del crepuscolo,
qualcosa sui vetri delle case e nelle buche delle strade
o sulle antenne televisive e sui lampioni. Il che, naturalmente,
non influenza affatto il corso degli eventi. Può darsi tuttavia
che abbia un qualche ruolo più avanti. Ora
commercianti, diplomatici, ragionieri, armatori, trafficanti di antichità e strozzini
affollano le piazze, i bar, i ristoranti. E le notti
sentiamo gli enormi camion coperti scaricare
sul lastricato lustro del Mercato, davanti ai frigoriferi immensi,
certi enormi pescicani scuoiati dalle fauci aperte.
Kàlamos, 31.X.82
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[dalla sezione “Poesie inedite” del libro: Ghiannis Ritsos, Il funambolo e la luna e altre poesie inedite, traduzione di Nicola Crocetti, con 12 disegni di Carla Tolomeo, introduzione di Ezio Savino, Crocetti Editore, Milano, 1984.]
bellissima, continua con tutto quello che ” ora ” sappiamo tutti, nel suo ” ruolo più avanti ” come dice l’autore di farci vedere quanto siamo stati ciechi e ignoranti. Grazie, queste sono le poesie che amo e che stanno forzando il cambiamento.
una bellissima riflessione su questi giorni di vita intorno a noi, di mutamementi repentini, su tutto quello che la mia generazione ha perso.
grazie Angela
Mi associo ai vostri ringraziamenti nel porgerli a Nino Caponnetto, che mi ha proposto questa lettura per il luogo de Il sasso, caldeggiando quel mutamento che leggo nei commenti e supportandolo con il fare istintivo ed energico che spesso mi ha contraddistinto: siamo qui, siamo noi con il nostro cuore e la nostra mente e nessuno ci impedisce, né deve poterlo fare a venire, di reagire e riprenderci quello che ci stanno togliendo! ovviamente occorre iniziare dal piccolo, dal vicino, da se stessi, magari imparando a pensarci fin dai piccoli luoghi, come questo, come un “noi” e fornire oltre alle parole, la concretezza dei gesti, come al meglio abbiamo fatto in tanti momenti, insieme, anche qui.
ci siamo, qui. e questo è già un inizio del mutamento…
penso sia arrivato il momento di mettere in chiaro che bisogna cambiare rotta, che non dobbiamo passivamente accettare un cambiamento che ci porta a vivere la vita destinataci da altri, cioè da coloro che vogliono mantenere l’ignoranza di base per il loro profitto. Diffondiamo conoscenza, cultura, al limite, anche in chiave clandestina, ma facciamolo, per garantire la capacità di scelta di vivere la propria vita con la dignità a cui ogni individuo ha diritto. Qui e in qualche altro luogo ci stiamo attivando.