Per un pugno di ossa
Tendo ad esaurirmi
Per non essere nato
Alle superiori cose
Il pensiero senza pioggia
Di sapere colto
È come un albero
Senza rami ed io
Li ho tagliati per negligenza
E poca intelligenza
Anche se la filosofia
Mi appartiene di natura
Non sono colto
E questo mi umilia
Al cospetto di chi lo è
Ma le pietre nel fuoco
Le so forgiare con le mani
Prive di retorica e orpelli
Perché è il mio cuore la Cultura
E la fame il mio silenzio.
Quando la mente sprigiona un chiasso da morire
Lascio la mia stanchezza
All’ombra della luna
Fardello azzurro e oro
Che pesa più della vita
Ancora non ho chiuso
Con le chiassose note
Che sbrecciano la mente
È un chiodo fisso
Un trapano che fora
Ogni ricordo e presenza
Un tarlo che non esce
Dalla sua tavola
Ci si è innestato così bene
Che ride nel farmi male
E lo vorrei zittire
Ma nemmeno il sonno
Lo può fare. Va bene
Piccolo grande mio
Persecutore, rimani lì
Annidato fino all’arrivo
Del mio salvatore
Splendida Morte.
*
Augusto Salati, versi e opere
http://www.comune.castelfidardo.an.it/eventi/294/Salati%20Augusto-biografia.pdf
Cara Angela vedo adesso due mie poesie con due sculture nel sasso dello stagno che hai voluto pubblicare. Per me è stato un colpo al cuore, una sorpresa così delicata da parte tua che non ho proprio parole per ringraziarti! Dunque un abbraccio è quel poco che posso darti!
apprezzo poesia e arte di te, Persona dall’altissima sensibilità, amico prezioso. Ricambio l’abbraccio, moltiplicandolo nel dirti grazie 🙂