Legami di terra: A Bonura di Cataldo Antonio Amoruso

agro di Cirò Marina -fotografia di Cataldo Antonio Amoruso
agro di Cirò Marina con lo Jonio sullo sfondo (ph.Cataldo Antonio Amoruso)

 

A Bonura 

mi chiama ancora
il freddo variegato delle argille
come fine a se stesso si sente nell’aria
il richiamo dei caprai, echeggia
nel vuoto di fiumara, gli oleandri
solitari si offrono alle anse
ché grama la vita non scuote più i fondali
e le sabbie non dànno sul limitare
più che rifugi miseri agli armenti

risalgo negli sguardi perduti sui crinali
li infestano ai pendìi assidue le festuche
le stoppie crepitanti, le pagliuche
color dell’oro prima che a sera brucino

anche le strade si sono fermate
per tempo han rinunciato a questa quota di Bonura

che tu solo, padre, con rabbia carezzavi

ne rimane l’incanto
di quello sprazzo a mare
un labbro gonfio tra due seni verdi
di desiderio d’infanzia e afrori

mi alberga sempre un greto di ricordi e di pensieri
dove inseguo per labirinti le mie formiche a vela.

Nel medio evo, anni ’50 del ‘900- so di parlare di un’altra era- ai latifondisti vennero confiscati, nel Sud d’Italia, molti terreni, che vennero distribuiti, quotizzati, ai contadini… (vedere legge Gullo e Opera Valorizzazione Sila, o Ente Sila, per quel che riguarda la Calabria); ovviamente i rapporti di potere nella società non cambiarono, credo di poter dire, ma ormai questi sono argomenti che non fanno testo, in un paese dove la storia si può scrivere quasi sempre con la ‘esse’ minuscola. A mio padre toccò in sorte (nel vero senso della parola: fu sorteggiata) una ‘quota’ di terreno che sarebbe risultata difficile da raggiungere anche alle capre… e certamente non avrebbe mai dato di che sfamare una famiglia. Non a caso quel sito si chiama ‘Bonura’, la buon’ora… almeno un po’ di ironia!

[Cataldo Antonio Amoruso]

6 pensieri su “Legami di terra: A Bonura di Cataldo Antonio Amoruso

  1. Ogni parola appare concreta, ogni parola è zolla che respiro… Alla terra, alla mia terra, in una fotografia in bianco e nero, hai saputo dare colori e odori e radici. Mi ha coinvolta emotivamente. Per questo ti dico grazie.

  2. un tuffo al cuore : da buon calabrese posso solo ringraziarti di avermi fatto rivivere quei luoghi, gli odori, i sapori e poi quel mare, ah che padre che è stato e continua a essere. Bellissima. Grazie!!!!!!!

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