Nguyen Chi Trung, due poesie da Venti

Igor Lihovidov
Igor Lihovidov

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Nguyen Chi Trung, da Venti (trad. di A.Lombardo – Samuele Editore, 2014)

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1.

Venti del cielo, che il cielo separate,

del cielo che stanotte sarà strappato

non a causa d’un essere umano

vuoto ancora di passato.

Si sono smarrire per sempre

quelle vite vicinissime all’arte?

Vicinissime come il fiume al pescatore,

la foresta al suo guardiano …

Lo spazio del Qui e dell’Ora è senza

gratitudine, senza considerazione alcuna.

Dalle origini la terra porta il suo dolore,

lo porta? Lo deve.

(pag.15)

.

2.

Venti dell’oscurità, che ulula nel buio

stanotte, buio che si farà ancor più cupo.

Di chi è il cuore offuscato

dalla pioggia incessante,

che infligge, colpisce e batte,

con gocce brevi

come lacrime di bimbe a sette anni,

con gocce lunghe

come i suoni di notte.

In un futuro prossimo il ricordo

sarà di un addio .

(pag.16)

 

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venti.Nato in una città sulla costa nel Vietnam del sud, Nguyen Chi Trung è cresciuto a Saigon. Negli anni sessanta, grazie ad una borsa di studio, si reca in Germania per studiare filosofia, matematica e meccanica applicata. Ha lavorato come ingegnere fino al 1996. Vive attualmente a Stoccarda e fa lo scrittore. Scrive sia in tedesco sia in vietnamita ed è traduttore di poesia in lingua vietnamita. Ha partecipato a numerosi festival internazionali. Nel 2013 è uscita una raccolta dei suoi testi poetici a Saigon in sette volumi. (dalla copertina)

 

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