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da Ur stigar (Fuori dai sentieri, 1973)
Punto di passaggio
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Vento di ghiaccio contro gli occhi e i soli danzano
nel caleidoscopio delle lacrime quando incrocio
la strada che mi ha seguito cosí a lungo, la strada
dove l’ estate groenlandese brilla dalle pozzanghere.
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Intorno a me sprigiona tutta la sua energia,
la strada che nulla ricorda e nulla vuole.
Nella terra, sotto il traffico, aspetta
il bosco non nato, immobile da mille anni.
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Ho idea che la strada mi veda.
Il suo sguardo è cosí cupo che il sole stesso
diviene un gomitolo grigio in uno spazio nero.
Ma proprio ora mi illumino! La strada mi vede.
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da Det vilda torget (La piazza selvaggia, 1983)
Molti passi
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Si posero le icone nella terra rivolte in su
e la terra fu calpestata
da ruote e scarpe, da mille passi,
dai passi pesanti di diecimila scettici.
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In sogno scesi in un fosforescente bacino sotterraneo,
una messa fluttuante.
Che forte nostalgia! Che speranza idiota!
E su di me il calpestío di milioni di scettici.
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Tomas Tranströmer (Stoccolma, 1931 – 2015), Poesia dal silenzio (Crocetti Editore, 2011)
sullo stesso Autore:
https://lombradelleparole.wordpress.com/2015/03/29/undici-poesie-di-tomas-transtromer-la-costruzione-delle-immagini-in-movimento-commento-di-giorgio-linguaglossa-traduzioni-di-enrico-tiozzo-e-maria-cristina-lombardi/
Grande intensità. Bellissime.
conosco l’autore e ne sono affascinato. Ti lascio una sua poesia che mi ha stregato
Mistero per la strada
Si posò la luce del giorno sul viso di un uomo addormentato.
Gli giunse un sogno più vivido
Ma non si svegliò.
Si posò l’oscurità sul viso di un uomo in cammino
Tra la gente nei raggi di sole
Forti e impazienti.
D’un tratto si fece buio come per il temporale.
Io ero in una stanza che conteneva tutti gli istanti –
Un museo di farfalle.
Tuttavia il sole era forte come prima.
I suoi pennelli impazienti dipingevano il mondo.
grazie per le letture e la condivisione!!