Nota di lettura di Leopoldo Attolico
La naturalezza del verso e dell’immagine è costitutivo del lavoro di Angela Greco, che tra il pudore e l’effondersi sceglie la limpida modalità colloquiale, la sola funzionale alla produzione di Senso. Presente in ogni piega del “discorso”, questa “misura” non ammicca alla confessione antisentimentale o al disimpegno/impegnato; semplicemente illumina un rapporto affettivo cogliendone le coordinate più significative e chiamandole per nome, come è giusto che sia. Salva da filiazioni e canti di sirena, questa poesia così votata all’introspezione e alla lettura problematica del rapporto interpersonale, può configurarsi come uno sguardo che pensa , sarebbe lo stesso dire un pensiero che guarda.
riprendimi esattamente da questo punto
quello in cui coloravamo il ritrovarci stretti
precisi nello sbottonare voglia e labbra:
tra le tue dita il mio dettaglio nascosto alza la voce
e fughiamo chiaroscuri di silenzi ormai altrove da qui
ché sappiamo adesso dove posare l’istinto incrollabile
ad afferrare e restituire duplicate ipotesi di paradiso:
ritrovami ancora umida meraviglia
che ho atteso leccando una ad una piaghe d’assenza
mancanza oggi risolta dalla conoscenza delle tue rughe
varchi di tempo narrato ai miei occhi e sapienza
di sapermi nell’intimo di un ancoradadire:
siamo distanti solo un bacio non di più
e questa attesa è solo il nostro abbraccio più lungo
(pag.27)
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grazie di cuore all’amico Leopoldo Attolico per questa nota alle mie poesie, che dopo un anno hanno ancora voglia di farsi leggere…
Buon 14 febbraio a tutti, perché d’amore e poesia si ha ancora bisogno!