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Un giorno, quando ne avremo il tempo
penseremo i pensieri di tutti i pensatori di tutti i tempi
guarderemo tutti i quadri di tutti i maestri
rideremo con tutti i burloni
faremo la corte a tutte le donne
istruiremo tutti gli uomini.
(Poesie 1947 – 1956)
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Molti pensano che noi ci diamo da fare
nelle faccende più peregrine,
ci affatichiamo in strane imprese
per saggiare le nostre forze o per darne la prova.
Ma in realtà è più nel vero chi ci pensa
intenti semplicemente all’inevitabile:
scegliere la strada più dritta possibile, vincere
gli ostacoli del giorno, evitare i pensieri
che hanno avuto esiti cattivi, e scoprire
quelli propizi, in breve:
aprire la strada alla goccia nel fiume che si apre
la strada in mezzo alla pietraia.
(Poesie 1941 – 1947)
……….
Bertolt Brecht, scrittore e uomo di teatro tedesco (Augusta 1898 – Berlino 1956, nato da genitori di agiata borghesia, frequentò gli ambienti dell’avanguardia artistica monacense e berlinese abbandonando, senza concluderli, gli studi di medicina e volgendosi all’attività letteraria. Formatosi nel clima dell’espressionismo patetico e umanitario nonché dei giochi paradossali e provocanti del dadaismo, seppe trovarvi uno spazio poetico autonomo sin dai primi esperimenti originali, in cui circola una considerazione del mondo e delle cose che è disincantata e nello stesso tempo piena di umana curiosità, una ironia corrosiva che si diverte a demolire i valori più tradizionali della borghesia guglielmina, una ricerca delle ragioni materiali che sollecitano azioni e comportamenti degli individui. (continua al seguente link http://www.treccani.it/enciclopedia/bertolt-brecht/)
Sono un poco all’antica. A me, anche se condivido il succo del discorso che fa l’autore, questa sembra una bella prosa.
Mi sembra che manchi di musicalità e di pathos e sua ricca di razionalità.
È bello leggere un’opinione scevra da condizionamenti; partendo dal presupposto che leggiamo una traduzione, la poesia moderna europea, soprattutto dell’est, sembra aver assimilato meglio la lezione americana, penso a Withman, sul verso libero, ipermetrico e narrativo. Grazie per la lettura 🌷
(2°tempo del commento) Sulla razionalità non sono capace di rispondere…anche il mio Anamòrfosi è stato qualificato come razionale, ma a mio avviso, la poesia può essere anche questo.
Lo è certamente anche Dante in alcuni canti, ed è quanto dire.
Tuttavia per me la poesia come la musica, deve, innanzitutto provocare turbamento emotivo.
La razionalità è fonte di certezze, non di emozioni.
“[…] aprire la strada alla goccia nel fiume che si apre
la strada in mezzo alla pietraia.”
spesso ho letto a riguardo di una certa poesia che “non susciterebbe” emozioni, però nel mio breve cammino che mi ha portato fin qui, ho imparato che due persone possono leggere gli stessi versi e trarne qualcosa di profondamente differente; che, poi, per me è il bello della poesia…ad esempio, ho riportato due versi che a me non lasciano indifferente, nè avverto in essi stonature. Perché la percezione delle arti e della poesia, ma credo in fondo di ogni aspetto della vita, dipende dal vissuto, senza essere riduttiva, dall’esperienza che abbiamo fatto del mondo e nel mondo…un po’ come quando tentiamo di identificare un colore: tra due sfumature sicuramente c’è una gamma di variazioni impossibile da codificare, che alcuni vedono e altri, no; così, il verso narrativo e razionale, per alcuni non è poesia, per me sì. E mi emoziona ugualmente.
Ho dimestichezza con l’opera di Brecht da molti anni. Quando frequentavo l’università un mio ex compagno di scuola, Antonio Cassese, che ogni anno trascorreva un periodo di studio a Francoforte, al ritorno da uno dei suoi viaggi mi portò in regalo l’ “Opera da Tre Soldi” su disco della Deutsche Grammophon, cantata da Lotte Lenya. Il testo di Brecht è stato molto da me apprezzato, come opera politica.
Per me non è facilissimo da leggere e sicuramente apprezzo altri autori di più…ma ogni tanto torno a sfogliare i suoi libri volentieri. Forse per mantenere a terra i piedi 😀
I versi scritti sopra sono splendidi perché sono la espressione del risultato che si ottiene attraverso lo sforzo e l’impegno.
Non mi sembrano frutto di razionalità, ma di impegno e di appassionata ispirazione.
Grazie per l’attenzione!