Autunno
——————————————————–A R.V. Ivanov
Silente tra i fitti ginepri lungo il dirupo
l’autunno pettina – fulva giumenta – la propria criniera.
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Sul velo fluviale degli argini
s’ode il suo stridere azzurro di ferri.
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Il vento-asceta con attento passo
calpesta le foglie sul ciglio del sentiero
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e bacia in un cespuglio di sorbo
le ulcere rosse di un Cristo non visto.
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[1914]
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Sergej Esenin, Stanco di vivere e altre poesie (a cura di M.DeMichiel, Via del Vento Edizioni)
Solito splendido accostamento, nonostante Ivanov sia un pittore classico-romantico.
Un pittore più moderno sarebbe risultato più lontano dalla visione drammatica di Eisenin.
Tra l’altro Ivanov, perito poco più che cinquantenne di colera, è più vicino a noi in questo periodo di pandemia.
( Naturalmente scherzo!).
Ricordo un frammento di un vecchio documentario sulle stagioni, in cui nel passaggio tra l’estate e l’autunno, la voce narrante diceva “….. Triste come queste foglie rosse e marrone, sangue raggrumato dell’estate, svenata dall’autunno….”
Grazie dell’occasione che ci hai offerto per un gradevole momento di riflessione.
Buongiorno, Luigi e grazie per gli approfondimenti!! Imparare è l’attivi8che amo più di tutto e ogni tuo commento è prezioso!!
P.s. anche la musica suggerita nel commento precedente questo mi è piaciuta molto!!
Da una sua poesia Branduardi ha tratto la sua canzone “Confessioni d’un malandrino”
Buongiorno, Emilio! Cercherò e ascolterò, grazie!!!
Grazie a te. Condividere interessi arricchisce la vita.
In attesa di un prossimo spunto ti saluto con rispetto.
Un carissimo saluto a te!!