Nulla è in regalo
Nulla è in regalo, tutto è in prestito.
Sono indebitata fino al collo.
Sarò costretta a pagare per me
con me stessa,
a rendere la vita in cambio della vita.
.
È così che è stabilito,
il cuore va reso
e il fegato va reso
e ogni singolo dito.
.
È troppo tardi per impugnare il contratto.
Quanto devo
mi sarà tolto con la pelle.
.
Me ne vado per il mondo
tra una folla di altri debitori.
Su alcuni grava l’obbligo
di pagare le ali.
Altri dovranno, per amore o per forza,
rendere conto delle foglie.
.
Nella colonna Dare
ogni tessuto che è in noi.
Non un ciglio, non un peduncolo
da conservare per sempre.
.
L’inventario è preciso,
e a quanto pare
ci toccherà restare con niente.
.
Non riesco a ricordare
dove, quando e perché
ho permesso che aprissero
questo conto a mio nome.
La protesta contro di esso
la chiamiamo anima.
E questa è l’unica voce
che manca nell’inventario.
*
da “La fine e l’inizio” (1993)
Wisława Szymborska (Kórnik, 1923 – Cracovia, 2012), daVista con granello di sabbia, Adelphi 2009
Buon giorno, Angela!
Noi e la Polonia ci possiamo fregiare di sei Nobel per la letteratura, anche se molti ritengono che Singer, avendo acquisito la cittadinanza americana non possa considerarsi polacco.
Ma i suoi scritti sono in Yiddish, poi tradotti.
Io sono molto sensibile al suono delle parole. Sono andato a pescare il testo originale della poesia e me lo sono fatta leggere da mia nuora, che è polacca.
La lingua polacca, come quella russa e quella latina , non ha articoli.
Sarà un’impressione personale, ma nella lingua originale questa poesia ha un suono molto più aspro e duro e,quindi, più vicino al significato del testo.
Sarebbe bello conoscere tante lingue!.
Buon pomeriggio, Luigi! Giorni convulsi, scusami, se rispondo solo ora, ma sempre felice di trovare qui le tue parole! E lieta della fortuna che hai con la nuora polacca, che può consegnarti l’autenticità di questi versi! Grazie di cuore per l’attenzione, in abbraccio