In questa notte d’autunno di Nazim Hikmet (Salonicco, 1901 – Mosca, 1963)
In questa notte d'autunno sono pieno delle tue parole parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti come le stelle. Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te le tue parole, madre le tue parole, amore le tue parole, amica. Erano tristi, amare erano allegre, piene di speranza erano coraggiose, eroiche le tue parole erano uomini
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Foglie gialle di Trilussa (Roma, 1871 – 1950)
Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle,
come tante farfalle spensierate?
Venite da lontano o da vicino?
Da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?
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Pioggia d’autunno di Ada Negri (Lodi, 1870 – Milano, 1945)
Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia
che s’imbeve di te sin nelle fibre
che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo;e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.
So che annunci l’inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde.
Scelta perfetta per celebrare il turbamento, la tristezza, la speranza. Mai la disperazione.
Ciao Luigi, felice di ritrovarti con questo tuo commento, alla fine di una giornata pesantissima grazie alla didattica a distanza e alle storture scuola-derivanti. Ora mi godo due ore di relax e poi mi preparo per la nanna. Tra attimi di autunno e speranza di primavera…e, in mezzo, tutte le sfumature di una serena serata. Grazie.