L’AMORE AL TEMPO DEI PÒKEMON
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– Il segreto è trattenere, riavvolgere
in una bolla evanescente, un fiato
appena un po’ più lieve d’un rammarico –
poco più oltre stentava un fischio cupo
uno scompiglio tenero, d’estate.
Mi chiedi se sia amore tutto questo
o solo un suo resistere, svoltare
in controsterzo, moneta fuori corso.
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A ogni bivio tocca scegliere un terzo
cunicolo di fuga, un lasco equivoco
per potervi detergere le mani.
O solo sfogliare qualche tarlato
almanacco, un album dei calciatori
magari quello raro, d’un mondiale,
raschiare il pulviscolo d’argento
da qualche fotogramma, Fritz Lang o Leni Riefensthal.
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Di questo turbinare a scarna luce
rimane un solco abraso tra le righe,
una cartina muta da imbrogliare.
In sere come queste tutto svaga
o rimane fedele al suo mutare.
I volti si dissolvono nei volti
le mani nelle mani. Si consuma
un’alea di silenzio, un lieto fine.
(da “Zero al quoto”, puntoacapo, 2018)
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TRE PUNTI
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Perché se magari accidentalmente
volessi dare senso a questo esisterci
come un allume caustico sui tempi
come pronuncia pura, senza dieresi
non troverei sapienza di grammatica
che possa regolare questo assolverci
ridurci al noi che siamo, che saremo
non scoverei parole verbi accenti
ma solo la modestia tipografica
la discrezione vera e consapevole
che regge l’equilibrio di una frase.
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Così attenderti al minimo sussulto
del passo che t’annuncia sulle scale
è indugio breve d’una virgola, invece
un punto cadenzato ad una virgola
la pausa trattenuta d’un silenzio
acceso a persistenza d’un pensiero,
parentesi il sigillo dove chiudere
quell’attimo di scorno che rapprende,
tre punti – sai – in sospensione complice
l’esatta curvatura del restare
il viverci, il cercarci corpo a corpo
come la scritta degli sceneggiati
che con fiducia recita “continua…”
Tre punti da contare, ma uno ad uno
perché non ci si arresti solo al primo
un punto fermo grave sbigottito
come lo schianto secco d’un sipario.
(da “Il senso della neve”, puntoacapo, 2016)
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di Fabrizio Bregoli (nato nel bresciano, risiede da vent’anni in Brianza); immagine: René Magritte, Les Amants)
Grazie di cuore a Fabrizio Bregoli per la condivisione delle sue ricercate poesie. Una voce densa di originalità, rispetto alle precedenti condivisioni di questa piccola rubrica dedicata alla poesia amorosa, che fa ben vedere l’ampiezza della scrittura poetica, sottolineandone una certa e gradita modernità di cui occorre tener conto, per non credere che un tema tanto antico e sempre nuovo qual è l’Amore, possa generare versi solo in una direzione stilistica.
L’ha ripubblicato su La poesia di Fabrizio Bregolie ha commentato:
“Il sasso nello stagno” ospita oggi un paio di poesie in cui parlo, a modo mio, d’amore. Ringrazio per la cortesia e l’ospitalità
Grazie per le tue parole, cara Angela, e grazie per tutto il tuo impegno a favore della poesia, per le scelte sempre eccellenti che ci proponi
Lietissima di queste tue parole. Grazie!
Questi bellissimi endecasillabi e dodecasillabi hanno un ritmo che richiama all’orecchio lo Spring Waltz di Chopin.
Grazie Angela!!
Grazie a te e all’autore!!! Buona giornata, Luigi!!
Grazie per l’apprezzamento