Dmitrij Kuz’min, versi e nota critica tratte da «La massa critica del cuore…»
antologia di poesia russa contemporanea – cura, scelta e traduzione di Massimo Maurizio edita da Mimesis Hebenon, 2013
*
Nella sua lunga attività di editore di poesia contemporanea e di traduttore, Dmitrij Kuz’min ha per lungo tempo trascurato le pubblicazioni delle proprie poesie originali: il suo primo libro di versi è stato infatti pubblicato solo nel 2010, quando l’autore aveva 42anni e circa due decenni di attività editoriale alle spalle; ciò nonostante, circa metà del volume è occupato da traduzioni, prevalentemente di poesia anglofona e ucraina. Queste influenze, in particolare la objective school, hanno lasciato una traccia profonda sulla sua poesia: Kuz’min racconta di un mondo strettamente personale, attuando quella sorta di confessione in versi, propugnata dalle sue correnti di riferimento attraverso un flusso di coscienza ininterrotto, che viola la sintassi, oppure introduce nomi e luoghi ignoti ai più, ma presentati come familiari. Il lettore viene catapultato nel microcosmo dell’autore, vi trova una propria agevole collocazione e si scopre a interagire con l’io lirico in una realtà poetica molto concreta, ma la tempo stesso foriera di associazioni mentali, di infiniti ricordi e visioni, che emergono dagli aspetti banali e quotidiani, come sipari di un mondo reale e tangibile.
L’eroe lirico di Kuz’min è l’abitante della metropoli contemporanea, un compendio di contraddizioni e incongruenze, ma anche di storie e di vite, un alternarsi spontaneo di prodigi e orrori, in cui le brutture della guerra in Cecenia, il terrorismo in Russia, convivono e si avvicendano naturalmente con l’erotismo, i ricordi di bambino, con considerazioni molto personali sulla propria sessualità o sulla poesia, spesso attraverso riferimenti alla cultura del passato. E ognuno di questi temi è un tassello della vita dell’eroe lirico, spesso alter ego dell’autore stesso.
Questa volta il mio cuore non risuona!
Perdona la mia insensibilità!.
Questione di accordi, per rimanere in ambito musicale! Grazie, Luigi, per la lettura!