Estratti da La poesia della vita – il libro che proclama lo stupore di Monica Baldini
La poesia della vita – il libro che proclama lo stupore (Tau Editrice, 2021) è un’opera in versi e prose della marchigiana Monica Baldini alla sua sesta prova editoriale. Nata a Fano nel 1985 è laureata in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee; collabora con siti on line e suoi scritti sono presenti in alcune pregiate riviste letterarie. Il libro, propostomi dall’autrice stessa, è un cospicuo corpus, dedicato “A quanti hanno occhi e cuore per la poesia della vita”, di natura intimista-religiosa, improntato sugli insegnamenti francescani ed evangelici, votato all’invito a partecipare della Vita con occhi cristiani sicuramente, ma soprattutto di Persone che hanno a cuore il senso profondo delle cose e l’altro da Sé, come espressione del Creatore che si manifesta nelle sue creature.
Il libro esordisce con un estratto della preghiera Laudato si’ del Santo assisiate dedicato alla Madre Terra e di cui viene posto tutto il nome in maiuscolo rispetto a tutti gli autori degli altri incipit, che aprono le sezioni successive con citazioni dalla Bibbia, mettendo in tal modo in risalto il pensiero dominante nelle pagine. In questo solco l’autrice si lascia andare a una serie di riflessioni anche sull’attualità scaturita dagli ultimi tempi di situazione sanitaria, con tono pacato e sensibile sia nelle prose che nei versi, tra le cui espressioni il libro si equilibra, affidando alla poesia il ruolo proprio della preghiera e della speranza.
E’ un testo che mette a nudo la visione della Baldini in relazione ad una società che sembra aver perso i punti di riferimento; includendo esperienze personali e cenni biografici, sono riflessioni profonde, un “diario dell’anima-cuore”, che attraversano prima di tutto la coscienza dell’autrice e che successivamente interrogano lo stesso lettore, in una forte aura mistica quasi anacronistica per la poesia contemporanea. Il mistero del Creato è la materia che nutre queste pagine, pervase di una profonda e sentita fiducia verso Colui che tutto può.
In tutta onestà meraviglia il forte contrasto tra il tono della scrittura e la indubbia dolcezza che promana e quel “proclama” utilizzato nel titolo sicuramente come enfatizzazione del messaggio cardine, quindi in senso positivo, ma che alle orecchie stona, poiché per definizione il verbo indica “dichiarare solennemente in un contesto ufficiale, decretare” e fa assurgere l’autore ad un livello che poco ha a che spartire con il contesto con cui si apriva l’opera. Ma, forse, ogni tanto è anche giusto usare un certo tono… [Angela Greco AnGre]
Tanti Autori scalpitano per essere pubblicati e poi, una volta qui sul blog, si perdono nel silenzio…
Carissimi, va bene la pubblicità, che non nego a nessuno, ma quanto andrebbe meglio uno scambio anche soltanto di poche parole!!
Ad maiora! Ma come persone prima di tutto.