Helga Maria Novak (1935 – 2013) è stata una poetessa islandese di lingua tedesca; i suoi scritti iniziarono ad essere notati dal pubblico e dal governo dopo la seconda guerra mondiale. Considerata la maggior poetessa della ormai inesistente DDR (Repubblica Democratica Tedesca) prese la cittadinanza islandese, ma la sua terra, che fino all’ultimo l’ha rifiutata, rimarrà nel suo immaginario la sua patria ideale. Le due poesie condivisa di seguito sono tratte da “Finché arrivano lettere d’amore. Poesie 1956-2004″ (traduzione e cura di Paola Quadrelli, Effigie Edizioni 2017).
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sotto il gelso
carta carbonizzata innevava la strada
lanterne sghembe ondeggiavano ebbre
le finestre a inferriate della scuola di mattoni
tenevano al sicuro in cantina quaranta bambini
le mura della città andavano in cenere
di fronte alla scuola c’era un albero di gelso
e un bambino nei bagliori dell’incendio
si ingozzava la bocca di dolci more
la scuola in mattoni è bruciata per intero
le inferriate tennero bene
i quaranta presero fuoco come libri urlanti
da ultime s’infiammarono le braccia protese
il bambino ha smesso di crescere
– uno scemo qualsiasi – e
mentre sulla cenere crescono le cipolle
lui continua sotto l’albero di gelso
a ingozzarsi la bocca di dolci more.
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Deportate
le scavatrici di torba
vengono dai campi paludosi
le loro teste rasate a zero
ondeggiano nel crepuscolo
come la collana di perle di una gigantessa
a piedi nudi le donne lasciano
le impronte nella strada catramata
i soldati davanti alle palizzate
aspettano i corpi
delle scavatrici di torba
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È possibile leggere un interessante approfondimento al seguente link: https://www.lasepolturadellaletteratura.it/helga-maria-novak-tedesca-est/