Due poesie di Emily Dickinson

Due poesie di Emily Dickinson 

*

La Vita che abbiamo è certo grande.
La Vita che vedremo
La sorpassa, si sa, perché
È Infinità.
Ma quando ogni spazio è stato osservato
E ogni Dominio mostrato
L’estensione del più piccolo Cuore Umano
La riduce a nulla.

~

Colpita, fui, ma non dal Fulmine –
Il Fulmine – sopprime
Il Potere di percepire il Suo Processo
Con il Vigore –

Mutilata – fui – eppure non dal Caso –
Da Pietra di Stupido Ragazzo –
Né da Incertezza di Cacciatore –
Chi il mio Nemico?

Derubata – fui – inviolata da Bandito –
La Magione tutta devastata –
Il Sole – sottratto alla Percezione –
L’estremo bagliore – sparito –

Eppure non ero nemica – di nessuno –
Non il più piccolo Uccello
Del vicino frutteto abitatore
Era di Me – timoroso –

Più di tutte – amo la Causa che Mi uccise –
Ogni volta che muoio
La sua amata Percezione
Mantiene un Sole su di Me –

Più bello – al Tramonto – com’è sua Natura –
Né io né te lo vedremo Sorgere
Fino all’Infinita Aurora
Negli Occhi dell’Altro –

http://www.emilydickinson.it

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