Lucio Battisti, Il mio canto libero
In un mondo che
Non ci vuole più Il mio canto libero sei tu E l’immensità Si apre intorno a noi Al di là del limite degli occhi tuoi.
Nasce il sentimento
Nasce in mezzo al pianto E s’innalza altissimo e va E vola sulle accuse della gente A tutti i suoi retaggi indifferente Sorretto da un anelito d’amore Di vero amore.
In un mondo che (Pietre, un giorno case)
Prigioniero è (Ricoperte dalle rose selvatiche) Respiriamo liberi io e te (Rivivono, ci chiamano) E la verità (Boschi abbandonati) Si offre nuda a noi (Perciò sopravvissuti, vergini) E limpida è l’immagine (Si aprono) Ormai (Ci abbracciano).
Nuove sensazioni
Giovani emozioni Si esprimono purissime in noi La veste dei fantasmi del passato Cadendo lascia il quadro immacolato E s’alza un vento tiepido d’amore Di vero amore E riscopro te.
Dolce compagna che
Non sai domandare, ma sai Che ovunque andrai Al fianco tuo mi avrai Se tu lo vuoi.
Pietre, un giorno case
Ricoperte dalle rose selvatiche Rivivono, ci chiamano Boschi abbandonati E perciò sopravvissuti vergini Si aprono, ci abbracciano.
In un mondo che
Prigioniero è Respiriamo liberi Io e te E la verità Si offre nuda a noi E limpida è l’immagine ormai.
Nuove sensazioni
Giovani emozioni Si esprimono purissime in noi La veste dei fantasmi del passato Cadendo lascia il quadro immacolato E s’alza un vento tiepido d’amore Di vero amore E riscopro te..
(Battisti – Mogol, 1972)
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