Tre poesie di Emily Dickinson
La speranza è una strana invenzione
Un Brevetto del Cuore –
In incessante azione
Eppure mai consumata –
Di questa elettrica appendice
Non si conosce nulla
Se non che un suo unico momento
Abbellisce tutto ciò che abbiamo –
~
In molti e inspiegabili luoghi
Proviamo una Gioia –
Inspiegabile, pure, ma sincera come la Natura
O la Deità –
Arriva, senza sorprendere
Si dissolve – allo stesso modo –
Ma lascia una sontuosa Indigenza –
Senza Nome –
Profanarla con una ricerca – non possiamo
Non ha casa essa –
Né noi che l’abbiamo una volta ghermita –
Da allora vaghiamo.
~
Quale mistero pervade un pozzo!
Quell’acqua vive così lontana –
Un vicino da un altro mondo
Che risiede in una giara
I cui limiti nessuno ha mai visto,
Ma solo le sue palpebre di vetro –
Come guardare ogni volta che vuoi
Nel volto di un abisso!
L’erba non sembra impaurita,
Spesso mi stupisco che
Possa stare così vicina e guardare così ardita
A ciò che è temibile per me.
Potrebbero essere in qualche modo parenti,
Il carice sta vicino al mare
Dove è senza base
E non tradisce timidezza –
Eppure la natura è un’estranea;
Coloro che la citano di più
Non hanno mai oltrepassato la sua casa stregata,
Né semplificato il suo spirito.
Compiangere quelli che non la conoscono
È favorito dal rammarico
Che quelli che la conoscono, la conoscono meno
Quanto più le sono vicini.
dal sito http://www.emilydickinson.it