Due poesie di Michel Faber
Nato in Olanda nel 1960 e cresciuto in Australia oggi vive nel nord della Scozia. È uno degli autori in lingua inglese più acclamati degli ultimi anni. Il romanzo che lo ha consacrato a livello internazionale è stato “Il petalo cremisi e il bianco”, uscito nel 2002. Dopo la morte della moglie, di cui si è preso cura fin dalla scoperta della malattia, interrompendo il suo lavoro di narratore, si è dedicato alla composizione di poesie incentrate sul dolore e sul tema della perdita.
*
Non sapevamo mai
quando sarebbe stata
l’ultima volta.
Era importante
non saperlo.
Facevamo l’amore
la penultima volta,
sempre la penultima volta,
tante volte
quanto il tempo ne concedeva.
Andavamo a letto
e accostavamo le teste,
cercando di scoprire
dov’eri andata.
La tua malattia era un terreno
vasto ma, in un modo o nell’altro,
ancora e sempre,
ti trovavamo.
~
Ecco come stanno le cose:
trascorreremo la notte separati.
Ho il tuo nuovo indirizzo
stampato su un bigliettino
ma non conosco la città abbastanza bene
da figurarmi il posto dove stai dormendo.
Inoltre, è tutto finito ormai.
Non sono più necessario ai tuoi bisogni.
Sei con altri della tua stessa razza
e io, alfine, sono assente dalla tua mente.
Ci sono così tante persone alle quali dovrei dire
che mi hai lasciato.
Una sfida per un altro giorno.
Che caldo c’è! Ormai è luglio.
Alzo gli occhi mentre cammino e in cielo
vedo la prima delle lune
che non condivideremo.
è sempre un piacere scoprire un poeta fin qui non conosciuto
Grazie per la lettura, Flavio!!
Un caro saluto.