Grazie di cuore a Francesco Marotta e a tutta la Dimora per la condivisione!
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E se poi il sacro
non fosse solo un’invenzione
ma fosse connesso
con la sintesi delle tue labbra?
Un salmo da sciogliere
a rima dischiusa sul percorso
dalla bocca ai tuoi lombi e così sia
nella congiunzione di mani salde
su pianure scolpite dal vento d’oriente
con il fruscio dei tuoi riccioli sul viso,
coro angelico?
Acquisterei una mansarda in centro
e sulla piazza proietterei
le nostre ombre profane.
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Hart Island
L’uomo ha conquistato la terra.
Invaghito della luna
risoluto l’ha sottomessa.
Gli amori, lontanissimi nell’aria,
sono appannati da un lampo.
Troppo tardi per ripartire
il prossimo vapore è domattina.
Avrei preferito trovare sereno
tutti in sonno e ben vestiti.
Nessuna pietà invece,
malgrado il gioco di pazienza
delle mani unite.
Fra tanta sterpaglia e veloci sussurri
chissà, forse,
fuggirà la voglia di essere terra.
Una a una vedo braccia
e foglie autunnali fermarsi,
colare a picco quest’isola
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