
Ricorre oggi il 450° compleanno di William Shakespeare; nato a Stradford-upon-Avon, grosso centro del Warwickshire, a nord-ovest di Londra nell’aprile del 1564, fu battezzato il 26 e per tradizione la nascita si celebra il 23, giorno di San Giorgio patrono della nazione .
Festeggiamo “il Bardo” con due dei suoi sonetti, qui di seguito riportati in lingua e nella traduzione di Franco Floris, docente di letteratura inglese.

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Sonnet 143
Lo! as a careful housewife runs to catch
One of her feather’d creatures broke away,
Sets down her babe and makes an swift dispatch
In pursuit of the thing she would have stay,
Whilst her neglected child holds her in chase,
Cries to catch her whose busy care is bent
To follow that which flies before her face,
Not prizing her poor infant’s discontent;
So runn’st thou after that which flies from thee,
Whilst I thy babe chase thee afar behind;
But if thou catch thy hope, turn back to me,
And play the mother’s part, kiss me, be kind:
So will I pray that thou mayst have thy ‘Will,’
If thou turn back, and my loud crying still.
Traduzione sonetto 143
Quella comare, guarda come corre!
Ad inseguire il pollo ch’è scappato.
Vedila a terra il bimbo suo deporre
e andar dietro al suo bene spennacchiato.
E il bimbo suo negletto rompe in pianti
e rincorre colei la cui attenzione
è tutta volta a chi fugge lì davanti
e non consola la sua delusione.
A chi ti fugge tu d’appresso corri
mentr’io, tuo bimbo, dietro te m’affanno.
Ma torna a me vicin, poi che l’afferri,
e dammi i baci che le madri danno.
Prego tu prenda ciò che brami tanto
se poi ritorni e mi consoli il pianto.
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Sonnet 47
Betwixt mine eye and heart a league is took,
And each doth good turns now unto the other:
When that mine eye is famish’d for a look,
Or heart in love with sighs himself doth smother,
With my love’s picture then my eye doth feast,
And to the painted banquet bids my heart;
Another time mine eye is my heart’s guest,
And in his thoughts of love doth share a part:
So, either by thy picture or my love,
Thy self away, art present still with me;
For thou not farther than my thoughts canst move,
And I am still with them, and they with thee;
Or, if they sleep, thy picture in my sight
Awakes my heart, to heart’s and eyes’ delight.
traduzione del Sonetto 47
L’occhio mio e il cuore una tregua han stipulato,
e l’un l’altro si scambiano favori:
se l’occhio della tua vista è affamato
o il cuore è soffocato dai sospiri,
col ritratto del mio amor l’occhio fa festa,
e al dipinto banchetto invita il cuore;
un’altra volta il cuore all’occhio impresta
una parte del suo pensier d’amore:
così, con il mio amore o nel sembiante,
pur se lontana sei con me presente;
più del pensiero non puoi andar distante
e sto con te e tu con lor nella mia mente.
O, se dormon, la figura del mio amore
sveglia e delizia sia gli occhi che il cuore.
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William Shakespeare, Sonetti – traduzione di Franco Floris
nota: Dalla prefazione a “I sonetti di Shakespeare”, rivista Portales n° 12 del novembre 2011.
(…) Se “Portales” ha deciso di proporre questa traduzione di Franco Floris è perché la spontaneità e l’intelligenza dei suoi risultati raggiungono una qualità assai rara di compromesso fra ciò che si perde e ciò che si salva. Tutte le traduzioni in cui il sonetto abdica alla sua griglia formale e al suo schema di rime sono negazioni di quella prigionia a cui il poeta si è coscientemente votato e vincolato, sottomettendosi ad essa come per una prova d’amore. Franco Floris ha una naturale capacità di costringere i significati in questa griglia, senza perdere nulla del percorso semantico che le dà la vita. Ciò che si perde, come in ogni traduzione, è parte della ridondanza poetica (e non è certo poco), ma è il sacrificio necessario richiesto da ogni genuino atto d’amore.
Prof. Dario Calimani
– Chair of English –
Dipartimento di Storia delle arti
Università Ca’ Foscari di Venezia
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altri sonetti del prof. Franco Floris qui:
https://www.facebook.com/pages/Shakespeariana/513726698702628?fref=ts