(Carlo carrà – L’amante dell’ingegnere, 1921. Olio su tela, 55 x 40 cm)
*
Sussurri di sera: della seta
la mano semina.
Sussurri di notte: della seta
la bocca spiana.
Computo
di tutte le diurne gelosie –
vampa
d’ogni antico. Le labbra – serrate.
E si smorza
il dissidio
nel sussurro…
E foglia
nel vetro…
Primo fischio d’un uccello.
Quanto puro! E – sospiro.
E – scompare. Non sento.
Non quello…
E sussulta
la spalla.
Nudo
Nulla
Finto
Fine
E in tanta vanità di vanità
una spada: l’aurora.
*
(M.Cvetaeva, Dopo la Russia – Un secolo di poesia, Corriere della Sera-2012)