Due poesie di Rainer Maria Rilke

Due poesie di R.M.Rilke 

*

Esperienza di morte

Nulla sappiamo noi di questo andare, che
non condivide nulla con noi. Non abbiamo alcuna ragione,
se non stupore ed amore od odio
per visualizzare la Morte, quale fantastica maschera

di un tragico lamento che sfigura sorprendentemente.
Ora il mondo è ancora pieno di ruoli che noi recitiamo
lungamente per esser certi, che, piaccia o no,
reciti anche la Morte, sebbene non sia gradita.

Ma quando te ne andasti, una striscia di realtà irruppe
sulla scena attraverso la reale apertura
attraverso la quale sei svanito: Verde, il vero verde
il vero raggio di sole, la vera foresta.

Noi continuiamo a recitare. Raccogliendo i gesti
ora e poi, ed ansiosamente recitando
ciò che era difficile da imparare; ma la tua lontananza
è rimossa dalla nostra esistenza di copione,

talvolta ci travolge, come una consapevolezza,
discendendo su noi questa vera realtà
così che per un po’ noi recitiamo la Vita
estaticamente, senza pensare ad alcun applauso.

~

Lascia che tutto ti accada

Dio parla a ciascuno solamente prima ch’egli sia creato,
poi va con lui silente nella notte.
Ma le parole, quelle prima dell’inizio di ciascuno,
le parole, come nubi, sono queste:

Sospinto dal tuo intendere,
va’ fino al limite del tuo anelare;
dai a me una veste.
Dietro alle cose come incendio, fatti grande,
sicché le loro ombre, diffuse,
coprano sempre me completamente.

Lascia che tutto ti accada: bellezza e terrore.
Si deve sempre andare: nessun sentire è mai troppo lontano.
Non lasciare che da me tu sia diviso.
Vicina è la terra,
che vita è chiamata.
La riconoscerai
dalla sua solennità.

A me da’ la tua mano.

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