Felice Serino, Lo sguardo velato – 2016-2017 letto da Angela Greco

Felice Serino, Lo sguardo velato – 2016-2017 letto da Angela Greco

La poesia di Felice Serino è un incontro atteso, un momento di conforto, una superficie solida a cui poggiarsi nella inevitabile stanchezza del giorno dopo giorno. Serino tratta la poesia con la quotidianità di chi è a lui familiare e i suoi versi mettono in luce l’affetto per la poesia stessa, la costanza che lo ha condotto fino ad oggi e l’estraneità a quei fenomeni sempre più diffusi di personaggi in cerca di facile notorietà, che manipolano poesia in favore del proprio ego o dell’ego del proprio editore. Felice Serino, scrive come dono di sé all’altro, i suoi versi non chiedono nulla in cambio, ma, semmai, sono gratificati dal fatto che le sue esperienze possano essere in qualche modo utili ad altri.

Realizzato nel giugno 2018 per il sito poesieinversi.it, Lo sguardo velato raccoglie questo ultimo anno di versi e si apre con un esergo – in seno a cieli di cui non è memoria / dove nessun grido resta / inascoltato / lì è la vita nascosta – che è fin da subito un’immersione nei temi cardini della silloge e della poetica stessa di Serino: il cielo, quindi l’aspetto oltre il visibile degli accadimenti; la ricerca-conoscenza di Sé attraverso la frequentazione-studio del sacro e l’analisi del rapporto tra umano e divino.

C’è in questi versi la calma di chi osserva tutto quanto ha intorno e di chi ha attraversato tanto delle cose del mondo; una quiete, che giunge al lettore con dolcezza e fermezza nelle convinzioni, come nella costante e decisiva presenza di Dio, una presenza che nello scorrere di queste pagine e delle varie opere dello stesso autore, si fa man mano più viva e vicina e alla quale non è rivolta nessun rimprovero, nessuna parola negativa, quanto piuttosto un sommesso ringraziamento per com’è andata (perché non è andata peggio).  La poesia e l’anima-spirito divino fanno parte per Felice Serino dello stesso comparto, a tratti della stessa dimensione, e la prima sembra l’abito che veste i secondi, la forma grazie alla quale si manifestano e Serino ci presenta così la poesia: dici poesia intendi finestra / affaccio dell’anima bagnata da alfabeti di lune / è finestra su un mare aperto / poesia  /per l’orecchio del cuore-conchiglia (“Poesia-finestra”), come un tramite tra l’esterno e l’interno che in questo caso è anima e anima è, per questo poeta, il divino che ci abita, come nei toccanti versi di “Il tuo volare alto” dove la traccia del tempo che trascorre è di una bellezza particolare.

La pluralità di temi e livelli (fisico e metafisico, onirico e reale) emerge in testi come “Stanze” e “Epifanie”, che al meglio rendono il percorso di Felice Serino, sempre in equilibrio tra umanità e visone alta, attento ai dettagli di quanto lo circonda e consapevole del fattore tempo, utilizzato al meglio nel donare al lettore un vademecum per meglio procedere nei suoi giorni; quasi un consiglio da parte di chi non si è perso in sciocchezze, ma ha perseguito con fiducia e tenacia il dono della Poesia. [Angela Greco]

Poesie tratte da Lo sguardo velato – 2016-2017

Nel paese interiore
.
nel paese interiore
eiaculo i miei sogni –
vivo una stagione
rubata al tempo -mimesi
icariana sul vetro del cielo-
.
nel paese interiore
brucia il mio daimon
di febbre e di luce
.
.
§
.
.
Dell’ indicibile essenza
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dell’ indicibile essenza
noi sostanza e pienezza
.
solleva l’angelo un lembo
di cielo:
.
in questa vastità soli
non siamo: miriadi
di mondi-entità ognuno
in una goccia
di luce
.
.
§
.
.
Stanze
.
le notti inzuppate di sogni
quando
nonsense veleggiano
sulle ondivaghe acque dell’inconscio
.
o ti vedi seguire
una successione di stanze
e ti perdi e ti ritrovi
in un’altra realtà-sogno o dimensione
.
.
§
.
.
Epifanie
.
vita che si guarda
vivere e ci guarda
vita che si pensa ed è
.
-riflessa vita che
apre la fronte del mattino
.
ed è esistere
nel suo ricrearsi
.
epifanie
.
§
.
.
Il tuo volare alto
.
l’anima spando sulla terra
a ricambiarmi una solitudine
ampia come il cielo
.
mi appresto a gran passi agli ottanta
e ancor più poesia ti canto
-del mio sangue azzurra ala
.
ai confini della sera in quel
farneticare che richiama la morte
.
il tuo volare alto
come preghiera
.
.

Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941. Autodidatta. Vive a Torino.  Copiosa la sua produzione letteraria (raccolte di poesia: da “Il dio-boomerang” del 1978 a “Dove palpita il mio sogno” del 2018); ha ottenuto importanti riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici. E’ stato tradotto in otto lingue.  Intensa anche la sua attività redazionale.  Gestisce vari blog e siti.

“Lo sguardo velato” è disponibile cliccando sul seguente indirizzo: https://sestosensopoesia.files.wordpress.com/2018/06/felice-serino-lo-sguardo-velato-2016-17.pdf

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