Paul Éluard, tre poesie

Paul Éluard, tre poesie

*

Io te l’ho detto per le nuvole
te l’ho detto per l’albero del mare
per ogni onda gli uccelli tra le fronde
per l’acciottolato del rumore
per le mani familiari
per l’occhio che si fa paesaggio o viso
e il sonno che gli rende
cieli del suo colore
per la notte bevuta interamente
per il tombino nelle strade
per la finestra aperta la fronte scoperta
io te l’ho detto per i tuoi pensieri le tue parole
ogni carezza ogni confidenza resta

~

Si chiude

Non abbiamo imparato nulla
Dalle lezioni dell’abitudine e dai compiti
Del ritmo e del calcolo
Il cuscino delle somiglianze
Ha un bel lambiccarsi sotto le nostre teste

Non abbiamo perso nulla
Nessun motivo per stare in disparte
È per questo che teniamo i capelli sulla fronte

Non siamo stati nulla
Portiamo i sacchi di carbone della sventura
Al cospetto della lanterna magica

Non siamo mai stati svegli

~

Nessuno mi può conoscere
Come tu mi conosci
I tuoi occhi dove dormiamo
Tutti e due
Hanno dato ai miei fanali umani
Una sorte migliore che alle notti del mondo
I tuoi occhi dove viaggio
Hanno offerto ai gesti delle strade
Un senso tolto alla terra
Nei tuoi occhi che ci svelano
La nostra infinita solitudine
Niente è più ciò che credevamo
Chi ti può conoscere
Meglio di me.

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